sabato 24 gennaio 2015

Un piccolo pezzo di Giappone - parte 1




Fino agli anni '50 le case costruttrici occidentali dominavano il mondo delle 2 ruote. Le migliori moto venivano sfornate nel Vecchio Continente, con Italia, Regno Unito e Germania in testa.
In quel periodo, i giapponesi erano quelli con la macchinette fotografiche che giravano per l'Europa o gli USA cercando di catturare i segreti delle case costruttrici di auto e moto.
E' bastato appena un decennio affinché questo meticoloso lavoro di ricerca portasse i suoi frutti, così con l'inizio degli anni '60 arriva la scossa che sposta il centro di gravità verso l'estremo oriente. L'agilità e l'intelligenza della società nipponica, nell'investire in innovazione tecnologica e aggredire il mercato a testa bassa e con prodotti affidabili, a prezzi competitivi, ha permesso al Giappone di essere il leader assoluto nella produzione di motociclette. Le "nuove" case costruttrici si chiamano Honda, Kawasaki, Suzuki, Yamaha. Per rendersi conto dell'entità di tale ascesa basta dare un'occhiata ai numeri: nel 1969 il Giappone ha prodotto 2.576.873 motociclette, contro 580.000 dell'Italia, 71.000 del Regno Unito, 52.568 della Germania.

La breve sintesi di una società che si affaccia al mondo delle motociclette, per poi dominarlo, è solo un esempio delle capacità e delle risorse di un popolo così lontano, a volte poco compreso e stereotipato, come quello nipponico.

Ma cos'hanno di così speciale i giapponesi? Qual è il dono, la formula magica?



Poche e semplici cose. Non sono un popolo di individualisti, anzi, hanno una capacità incredibile di organizzarsi, fare gruppo e collaborare per raggiungere un obiettivo. Riescono a mantenere il giusto equilibrio tra tradizione ed estrema modernità, senza eccedere o far scontrare i due aspetti. Sono fortemente nazionalisti, nel senso più bello del termine. Non sono limitati dalla religione cattolica (fatto non da poco!), di conseguenza vivono di etica, onore e rispetto, non di peccato, senso di colpa e di idea comune che "quotidianamente faccio cazzate, me ne fotto di tutti e penso solo a me stesso provando disprezzo per il prossimo, tanto c'è Qualcuno che alla fine mi perdona... ...e siamo tutti felici!".

Attualmente la scena kustom che vive il maggior fermento è proprio quella giapponese, il resto del mondo osserva e imita. I giapponesi non sono al centro delle attenzioni perchè alzano la voce o impongono particolari design, tutt'altro! E' proprio grazie all'essere legati alle tradizioni, alla purezza, alla semplicità del modo di vivere le due ruote che oggi stanno facendo riscoprire ai costruttori custom di tutto il pianeta la bellezza e il valore dell'artigianato, del rapporto profondo tra uomo e motocicletta, dell'essenziale. Old school!
Shinya Kimura, Go Takamine, Luck Motorcycles, Hawgholic sono alcune delle moderne divinità delle due ruote. Il Tempio è l'Hot Rod Custom Show di Yokohama, un evento della durata di meno di 24 ore che concentra il meglio che un qualsiasi amante del mondo kustom (dal semplice appassionato al professionista) possa desiderare. 

Nell'attesa di poter partecipare ad una delle prossime edizioni, vi lascio ad un piccolo assaggio del Giappone, raccontato per immagini scattate nell'estate del 2013 durante il mio primo viaggio. Qui iniziamo con Nara e Kyoto, nei prossimi giorni vi porto a Tokyo...

Buona visione!




- Nara e Kyoto -




Tōdai-ji - Nara
Di presenza toglie il fiato... Il Todaiji è il tempio che contiene il Buddha di legno più grande del Giappone.



due Tanuki porta fortuna davanti un ristorante


problemi?
La particolarità di Nara è che per le strade della città puoi tranquillamente incontrare cervi e daini che girano indisturbati, a caccia di turisti forniti di biscotti. Il parco di Nara è abitato da circa 1200 daini!



Eravamo di fretta. Girando per le strade di Nara, verso la stazione, i miei occhi vanno su un negozio di abbigliamento che aveva appeso fuori, tra varie, una maglietta "4Q". Entro e vengo accolto dal simpaticissimo Kenii! Facciamo subito amicizia, è felicissimo di sapere che vengo dalla Sicilia (è un fan del Padrino!). In 10 minuti non abbiamo smesso un attimo di parlare di flathead, panhead, del fatto che ha conosciuto Max Shaff, Jason Jessee, Scotty della Cycle Zombies, Dean di DicE Magazine, del Born Free a cui lui ha partecipato...

tavole autografate da J. Jessee!



Circa un anno prima, il mio socio mi ha fatto conoscere l'artista, maestro assoluto di lettering e pinstripe old school, GRIMB! So che è di Nara, così parte la domanda a Kenii "conosci Grimb?" e lui "certo! Ha fatto questo:


...questo...


...e questo...


...abita qui vicino, andiamo a trovarlo!". Eravamo in ritardo da morire, rischiavamo di perdere il (puntualissimo) treno per Kyoto. A malincuore ho dovuto rifiutare, con la promessa di tornare per incontrarlo!

P.S.: il negozio di Kenii si chiama "Deviate", abbreviato "dv8"! Ecco il link al suo blog: deviate.exblog.jp


Eccoci arrivati a Kyoto!

Kiyomizu-dera


Kinkaku-ji





Nishiki Market














"la prossima potresti essere tu..." Attenzione a chi guarda sotto le gonne!







La suggestiva festa dell'Obon ad Arashiyama, per commemorare gli antenati defunti. Centinaia di lanterne vengono affidate alle acque del fiume per accompagnare le anime dei defunti che ritornano nell'aldilà.




















Si parte per Tokyo! Prometto che ci saranno più motociclette e addirittura una Lamborghini!


M.L.


- fine parte 1 -


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